Per Apego “si lavora bene con il mondo sicurezza e outdoor”

L’azienda italiana, leader nella produzione di stampi per calzature, è tornata al SIMAC di Milano e all’A+A di Düsseldorf riscontrando il buon andamento dei due comparti

“Siamo felici di essere tornati a partecipare alle manifestazioni fieristiche di riferimento per le calzature. Volevamo lanciare un segnale forte al settore: noi ci siamo, sempre pronti a fornire la nostra tecnologia e innovazione al mercato”. Così Andrea Montagna, Technical Manager di Apego, rileva l’importanza di essere tornati a incontrare i clienti di persona, e chiarisce: “Nonostante le oggettive difficoltà legate alla pandemia, all’approvvigionamento delle materie prime, e alla crescita esorbitante dei costi (l’alluminio è rincarato del 47%), i mercati più tecnici dell’outdoor e della sicurezza hanno tenuto bene, consentendoci di portare avanti il lavoro senza soluzione di continuità”. 

Apego, del resto, ha dalla sua 55 anni di attività nel campo della progettazione e realizzazione di stampi per calzature. L’accurata comprensione delle esigenze del cliente, il forte investimento tecnologico e la costante attenzione posta al fattore moda permettono all’azienda di mettere in campo una spiccata propensione al problem solving.

La prototipazione rapida applicata al settore calzaturiero consente all’azienda di Cilavegna di produrre modelli in pochissime ore, sfruttando una tecnologia innovativa che riduce i costi di produzione degli stampi campione, oltre che una notevole diminuzione del time to market.

A ciò si aggiunge, in fase di produzione, l’utilizzo di centri di lavoro CNC a 5 e 6 assi che velocizzano di molto la realizzazione di stampi complessi di elevata qualità e precisione.

Non ci siamo fermati anche dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo di nuove e innovative soluzioni. Anche in questo caso il Covid ha rallentato i processi di immissione sul mercato, ma nel prossimo anno proporremo diverse e interessanti novità per migliorare ulteriormente la qualità e la sostenibilità dei nostri stampi, e quindi del prodotto finito”, conclude Montagna.